Tutte le poesie d’amore che conosco - Fil Rouge n. 35
Quella di Vanessa Ballan è l’ennesima storia di una donna che non viene tutelata
La vita mi chiese di combattere
Ed organizzai il mio cuore lottando per ridestare la speranza:
Io sono fratello dell’uomo,
Di tutti gli uomini.
Le mie due mani si chiamano dovere e amorePablo Neruda
Ho immaginato una ragazza che si vede crollare la porta a vetri di casa con un martello. Chiudo gli occhi e vedo la scena: tante volte ha provato a indovinare come avrebbe potuto farle del male, ma questo non era stato previsto. Che venisse fino a qui e facesse irruzione in casa, no.
Qualche settimana fa, aveva scavalcato il cancello, voleva entrare, era stato allontanato. Poi, silenzio. Ma adesso ce l’ha addosso. Vanessa Ballan prova a difendersi: una mano sulla testa, una sulla pancia. È incinta di pochi mesi, ma va in congedo prima. C’è qualcosa che le inquina la vita: un tizio di 41 anni che ha dovuto denunciare per stalking a fine ottobre. Preso coraggio, denuncia. Si parla di molestie e di minacce. Vanessa è sposata, ha un figlio di quattro anni e ha paura. Perché quando denunci, non sai mai quale possa essere la reazione dall’altra parte. Verrà a farmi la posta al supermercato dove lavoro? Sì, viene spesso. Mi aspetterà davanti a casa? Mi pedinerà? Guarda quante storie orribili al telegiornale: donne sfregiate, avvelenate e poi uccise in casa, di spalle, a coltellate. Ma anche donne fatte a pezzi, sotterrate a pochi metri da casa o lasciate morire dissanguate sul sedile dell’auto. Sono storie che entrano negli incubi notturni e non c’è modo di parlarne a qualcuno. Di certo, con la denuncia deve starmi distante. Se lo vedo fuori dal supermercato, chiamo i carabinieri. No, non posso chiamare i carabinieri perché viene fuori un casino. E succede in casa, con un coltello. Botte e sette coltellate mortali. C’è premeditazione, persecuzione e un bambino nella pancia. Diceva sempre: “Se non torni con me, ti ammazzo”. Le minacce erano un tormento. Ai carabinieri aveva raccontato tutto. Dopo la denuncia, la perquisizione nell’abitazione di lui e il silenzio. Ma le cose si sentono, si annusano nell’aria come un pericolo. È istinto. Due mesi dopo quella denuncia, considerata “di non urgenza”, siamo qui a raccontare un’altra storia. È la storia di una donna che non viene tutelata. Ha paura, ma non sa come proteggersi.
Puoi ascoltare il podcast su tutte le piattaforme: Spotify - Apple - Amazon
In una settimana in cui diatribe su pandori e beneficienza e botta e risposta politici si prendono ogni attenzione, cara Vanessa, ti dedicherei tutte le poesie d’amore che conosco.
Perdonaci.