Conoscersi è luce improvvisa.
Chi ti potrà conoscere
là dove taci, o nelle
parole con cui tu taci?Pedro Salinas
Milano, luglio 2123
La chiamo ancora Milano, come facevano cento anni fa, perché ho conosciuto un signore che mi ha raccontato del giorno in cui c’è stata la cerimonia d’inaugurazione del parcheggio dei volo taxi. Ed è incredibile immaginare che fossero parcheggiati in un luogo periferico, senza grandi palazzi, lontani anche dalla stazione, quella con i treni a rotaie. Roba da museo, vero? Da bambina andavo a vederli e mi perdevo sempre per tornare a casa. Per chiunque avesse nostalgia, sono al numero 398 dell’isola “Past” del metaverso, cioè dell’Universo T di treno, telefono e televisione. I turni di lavoro lì sono un po’ massacranti, ma ci sto pensando: entri alle 7, si caricano i visitatori e si parte. Tappe: Firenze, Roma, Napoli, fino a Palermo. Sono salita così tante volte che ormai conosco tutti, soprattutto a Palermo, la pasticceria che fa quelle torte con il latte vero e la frutta caramellata. La trovi solo lì per tutelare il marchio. Trovare quegli ingredienti è impossibile, non ci riescono nemmeno loro, che comunque sono pagati dal museo e di cucina non ne sanno nulla. Fibo ci lavora da tre anni e non ha mai cucinato in vita sua. Non lo giudico, per me è uguale, e quando cambierò bubble room, ho deciso di comprare un “gelo tutto” più grande. Quello che ho adesso ha solo quindici pulsanti, compreso il gelato Ormon, lo mangio solo se non mi sento bene. Vado avanti con il tasto “minestra probiotica”, sono famosa in bubble per questo, ma dei giudizi altrui non mi è mai interessato niente.
Come quella volta che mi hanno dato della matta, al quartiere generale del telefono. Volevo fare una serata un po’ diversa, un po’ più culturale rispetto alle classiche serate in cui andiamo sull’isola “cane maggiore”. Credo capiti a chiunque, io mi annoio facilmente. Ci sta andare su Sirio a divertirsi, ma torno da lì che sono stanca, gli argomenti sono sempre gli stessi, le parole d’amore più belle, pronunciate dai presenti, diventano fosforescenti e colorano l’aria a fine serata. Mi imbarazza, sono timida. Ma a parte questo, ogni tanto è giusto variare, fare salti quantici e chiudere il teletrasporto (che sta diventando sempre più costoso). Quella volta, al quartiere generale del telefono, ho comprato un porta “doggy chip” di riserva, per quando non ho tempo per portare fuori Sisto, il mio cane, e lo metto in pausa, inserendo il chip sull’indice sinistro. E sperando anche di non dimenticarlo, perché l’ultima volta che è successo ho dovuto riprogrammare tutto, la memoria si è fusa. Colpa mia che non uso i guanti X quando scrivo nell’aria. Sono sbadata, non ci sono possibilità di correzione. È la prima cosa che è stata detta alla mia famiglia: non si può correggere, potete cambiarla oppure la tenete così. Mi hanno tenuta, ma l’indice di spesa peggiora di anno in anno. Sarà difficile passare i test per lavorare nei “mondi per piccoli”, ma spero sempre che uno spazio si trovi. Potrei fare da assistente a chi si occupa di bambini difettosi come lo sono io. E anche se non ho ancora ricevuto risposte dal Ministero dei Vagabondi, immagino si stiano occupando di casi più gravi, non smetto di crederci.
Ma tornando a quella sera, al quartiere generale dei telefoni, mi hanno dato della matta. Non ci dovrei scherzare troppo. Alla settima segnalazione ti spediscono al centro SOS, al tasto dei numeri primi gemelli. Si sopravvive, conosco un sacco di gente che li prende per il culo, ma non è una passeggiata: i tasti del “gelo tutto” sono cinque, quelli delle isole del meta-exit sono bloccate. Rimani bloccato dieci giorni in coscienza piena mentre una assistente si prende cura del corpo, a casa. Ripeto, non è piacevole. Ma sono a quattro segnalazioni, non ci pensiamo. Quella volta è stata colpa di un mio compagno di scuola. Stavo solo dicendo che sarebbe eccitante provare a usare il telefono come cento anni fa e disinstallare il sistema operativo che abbiamo nella colonna vertebrale. Apriti cielo. Nel vero senso della parola. La sicurezza ha letto le parole nell’aria che si sono subito colorate di rosso. Stavo fantasticando e sono difettosa, è più forte di me. E anche se è scattato il controllo operativo per un mese, è stato molto divertente perché il quartiere si è illuminato di bianco, cosa che non accade mai, per identificare le parole da catturare, e abbiamo visto l’erba dietro le sale dei Nokia. Era la prima volta nella mia vita. Non l’ho potuta toccare, ma l’ho vista e la ricordo. Quel verde non esiste in Meta X, è più chiaro. Non so se abbia odore, ma da difettosa al 98 per cento, ovviamente bramo per scoprirlo. Ci saranno altre occasioni, magari meno rischiose.
Milano, luglio 2023
Oggi stavo andando al lavoro, mi sono fermata al tabacchi e mi avvicina X. Anche se mi ha detto che si chiama Ambra, non le credo. X ha i capelli biondi ed è uno scheletro. Non mi ha chiesto soldi, mi ha supplicata chiedendomi se avessi da mangiare.
Nella mia mente, ma non è una fantasia, la vedevo andare e venire dal boschetto della droga di Rogoredo. Con me avevo solo una grande scatola di lamponi e mirtilli: “Tieni”. Volevo aggiungere un panino al bar, ma non c’era tempo. Mi allontanavo e la supplica di X era diretta a un ragazzo molto più giovane di lei, che avrà avuto vent’anni. Non stava chiedendo cibo. E io avrei tanto voluto che uno di quei lamponi si trasformasse in qualcosa di meraviglioso capace di aprirle gli occhi e di riportarla alla vita. Un lampone (in natura, sia chiaro, ma che mi tocca scrivere) per smettere di uccidersi e che le facesse sentire come cantano le cicale d’estate. Le facesse venire voglia di prendere il primo treno e andare al mare, ricominciare. Ma io sono difettosa e con la fantasia sono andata un po’ più in là. Sono andata nella Milano del 2123 che non si chiama più Milano.
L’ho fatto in una settimana in cui i robot del mondo si sono incontrati a Ginevra. Si tratta di un raduno mondiale di umanoidi per brindare all’intelligenza artificiale tra politici, accademici, dirigenti di aziende. L’acqua del mondo scarseggia, in Afghanistan dal 2 agosto i parrucchieri e i centri estetici per donne dovranno chiudere. È la settimana in cui la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, dalla Polonia parla di immigrazione, alleanze europee; alla Camera arriva il via libera alla proposta di legge per istituire una commissione di inchiesta sulla gestione dell’emergenza Covid in Italia (172 voti a favore, nessun contrario, 4 astenuti). Un’idea – sottovalutata negli ultimi due anni – di Bill Gates, oscurare il sole per fermare il cambiamento climatico, si fa strada nell’informazione perché piace alla Casa Bianca. Dove c’è un indagine in corso dopo che hanno trovato cocaina. Succede anche questo. In Francia, dopo le violenze in strada, il presidente Macron pensa a come limitare l’uso dei social. Il Perù dichiara lo stato d’emergenza a causa del vulcano Ubinas.
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Ma futuri possibili o immobilità, credimi sulla parola: ci sarà sempre chi leggerà le poesie di Pedro Salinas pensando che è come un’isola incantata.