C’era una volta una regina, la quale mise al mondo un figlio, così brutto e mal fatto che si stentò un pezzo a crederlo un essere umano. Una Fata, presente alla nascita, assicurò che il bambino sarebbe stato amabile lo stesso, visto che avrebbe avuto molto spirito; soggiunse anzi che in virtù del dono da lei fattole, egli avrebbe potuto comunicare tutto il proprio spirito alla persona che avesse amato.
Charles Perrault, “Enrichetto dal ciuffo”
Se il mondo delle favole fosse uno spazio fisico, ci sarebbe una porticina di entrata all’apparenza inutile. Una maniglia che porta a uno sgabuzzino pieno di cianfrusaglie. Roba da occhi che sanno vedere “di più” e che quindi vedrebbero oltre i cuscini rosicchiati dai topi e la polvere. Del resto, Fantasia ha sempre avuto la pretesa di essere creduta prima di ogni presentazione: non è l’unica, questa è la legge. Che molti infrangono quando smettono di fantasticare. Eppure, da sempre, vita e fantasia fanno a gara di meraviglie, provano a superarsi l’una con l’altra, sembrano giocare a scacchi con i nostri destini. Ed è alquanto incredibile immaginare il più famoso raccoglitore e scrittore di fiabe, Charles Perrault, rimanere vedovo con quattro bimbi piccoli da tirare su da solo. È come vederlo varcare la porticina immaginaria per diventare protagonista di uno dei suoi racconti: un padre che inventa storie per insegnare ai figli l’amore, l’audacia, il sogno, cosa è giusto e cosa non lo è.
Ma trascorso un bel po’ di tempo, Pierre Perrault Darmancour, uno dei suoi quattro ragazzi, a diciannove anni, si lascia sconvolgere dall’ira e durante un duello uccide un coetaneo. Nemmeno una fata potrebbe salvarlo dalla prigione, ma qualcosa bisogna tentare. Ed è ciò che prova a fare Charles Perrault pubblicando un volume di racconti a nome del suo terzogenito. Obiettivo? Ottenere la protezione della Corte Reale. Potrebbe mai una penna così raffinata, densa di idee che portano alla giustizia e alla morale, avere torto durante un duello? “Si sarà difeso”, penseranno i reali. Anche se Pierre un giro in prigione è chiamato a farlo senza fiatare. E visto che la vita, se vuole, è capace di superare la fantasia, muore due anni dopo, spaccando di dolore il cuore di suo padre. “Contes de ma mère l'oye” ritrova la vera firma di chi lo ha scritto e renderà famoso ben oltre la Francia Charles Perrault.
Nei Racconti di mamma oca le fiabe sono tante, ma la mia preferita racconta di un bambino nato con un solo ciuffo di capelli. Un bambino brutto, anzi, bruttissimo. Cose che oggi non si potrebbe nemmeno pensare in nome del politicamente corretto, ma Enrichetto lo è e c’è poco da mentire nel 1600 così come nel 2023. Per questa ragione, la regina è inconsolabile, si dispera anche il giorno in cui una fata le promette che il piccolo Enrico avrà il potere di donare intelligenza a chiunque amerà. Poco distante dal suo regno, un’altra regina mette al mondo due principesse: la prima è bellissima, ma stupida al 100 per cento, mentre la seconda è di una bruttezza catastrofica, ma intelligente come nessuno al mondo. Anche qui, la fata arriva con dei doni (si sa che le fate sono sempre molto generose), ed è il seguente: la fanciulla bella e stupida avrebbe avuto il potere di rendere bellissimo chiunque avesse amato nella sua vita. Stupida come nemmeno una capra (tutte cose vietate da dire, mi rendo conto) si fa un giro nel bosco. Non si capisce perché si disperi all’idea di essere stupida. Da quando gli stupidi ne sono consapevoli? Ma qui, per volere di Perrault lo è. Quindi, lasciamola piangere. Mentre passa di lì il nostro Enrichetto che è brutto da fare spavento. È un attimo innamorarsi di tale beltà. È intelligente, ma è comunque un uomo. La chiede in sposa: “Entro la fine dell’anno”. Lei, che piange perché non vuole essere cretina, è comunque cretina ed è convinta che la fine dell’anno non arriverà mai. Invece, arriva. Così come il matrimonio. Che trasforma la principessa in donna bella e intelligente tanto da essere continuamente consultata quando c’è da prendere una decisione importante per i due regni. Ed Enrichetto? Vi domanderete voi. È diventato il re più bello del reame? No. Perché una volta diventata saggia e intelligente, la neo regina riesce piano, piano a vedere quale essere meraviglioso vive nel corpo di Enrico. Riesce a vederlo davvero per ciò che è: l’uomo più bello che avesse mai incontrato. Potere dell’amore, non delle fate. Enrico dunque rimane brutto per i poveri di spirito (e forse anche per un pittore in cerca di proporzioni perfette) ma non per lei, che lo ama per tutta la sua vita (della principessa orrenda, ma intelligente, sua sorella, nulla più sappiamo). Ma potete usare la vostra fantasia per immaginare come abbia vissuto.
Dite che oggi Perrault avrebbe la stessa libertà di scrittura? Chissà. Oggi che nemmeno i nani di Biancaneve hanno vita facile e il principe azzurro viene lasciato fuori dalla trama, riuscirebbe a scrivere le stesse parole senza finire in un tornado di insulti, magari in un post su Facebook? Perché anche questo è accaduto nell’ultima settimana. Per volere di Disney, nel remake del prossimo anno: il principe non ci sarà, i sette nani non saranno nani (qualcuno sì, ma non tutti) e Biancaneve sarà di origine latino-americana. Niente principe a salvarla visto che “il bacio non è consensuale”, dicono loro. Ma la vera favola raccolta dai fratelli Grimm non cita mai il bacio. Non esiste proprio alcun bacio. Biancaneve, in verità, si salva nel momento in cui il boccone avvelenato esce dalla sua bocca dopo che i servitori del re inciampano. La stanno trasportando verso il castello, lei è addormentata dentro una piccola bara. La bara cade, il boccone di mela viene sputato improvvisamente. Si salva da sola nella vera fiaba, al massimo grazie all’errore di qualcun altro. Eppure, è polemica.
Puoi ascoltare il podcast su tutte le piattaforme: Spotify - Apple - Amazon
Ma questa è anche la settimana in cui Hollywood è preoccupata per l'impatto dell'intelligenza artificiale sull'industria cinematografica (e Broadway rischia lo stop totale). Fable Studios realizza un finto episodio di South Park interamente generato dall’intelligenza artificiale. Gli Stati Uniti restituiscono all’Italia una lettera del quindicesimo secolo, è firmata Cristoforo Colombo, che annuncia le sue scoperte nel continente americano al re Ferdinando di Spagna e alla regina Isabella (suoi finanziatori) nel 1493. Tim Shaddock, il marinaio 51enne australiano sopravvissuto per due mesi nell’Oceano Pacifico regala il suo cane, lo regala alla nave messicana che gli ha salvato la vita. Chissà cosa ne pensa il suo fedele compagno?
TikTok è ora la singola fonte di notizie più popolare per gli adolescenti nel Regno Unito, secondo una ricerca di Ofcom. Sempre nel Regno Unito, è arrivata la chiatta economica per ospitare richiedenti asilo: “Bibby Stockholm”, accoglie circa 500 persone. A Rochefourchat, un comune francese di 12 km quadrati, vive una sola persona: una chiesa, un cimitero minuscolo, due case in pietra, compreso il municipio, e una cabina telefonica senza cornetta.
Amsterdam vieta le navi da crociera per limitare i visitatori e frenare l’inquinamento. L’Italia fa i conti con il caro vita e lavora sullo smart working d’emergenza legato al caldo. La spiaggia di Las Palmas a Esmeraldas, nel nord dell’Ecuador, è stata invasa da una grande chiazza di petrolio fuoriuscito da un terminal di esportazione: si parla di catastrofe ambientale. La Grecia è in fiamme, l’India sott’acqua. Qualche giorno dopo la morte di Jane Birkin (avvenuta domenica 16 luglio) dei ladri hanno provato a entrare nella sua abitazione parigina. Google sta attualmente testando un’intelligenza artificiale in grado di scrivere articoli di stampa: si chiama “Genesis”. Sta esplodendo la moda delle auto alimentate a energia solare. A New York stanno aumentando i software di sorveglianza che utilizzano l’intelligenza artificiale in metropolitana: “Per evitare che la gente salga senza pagare il biglietto”, fanno sapere. Ryanair pronta a investire 3 miliardi di dollari per prendersi l’industria dell’aviazione civile in Ucraina. Uno studio mostra che la durata totale annua delle forti turbolenze è aumentata del 55 per cento negli ultimi 40 anni e potrebbe triplicare entro la fine del secolo. Questo cambia anche il modo di volare.
Dimenticavo, i wormhole, strutture spazio temporali finora ipotetiche. I fisici di una università in Canada potrebbero aver scoperto un modo per aggirare le leggi della fisica… e tornare indietro nel tempo. Ma noi, adesso, parleremo di influencer che non esistono (perché create da intelligenza artificiale) e attori morti da anni che tornano al cinema. Non è una magia, non è nemmeno un dono di fata. Perché le fate sono generose, ma oggi non ce le meritiamo.