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“Sa che cosa è la gioventù? L’assenza di lutti” - Fil Rouge n. 4
Se sei giovane per davvero, ogni cosa è al suo posto anche se c’è troppa confusione per rendersene conto
“Signorina, sa che cosa è la gioventù? È l’assenza di lutti. Ci pensi”.
Quel giorno, e sono trascorsi tredici anni, le domande avrei dovuto farle io. Ma Elio Fiorucci era un personaggio troppo curioso per restare passivo. Che poi, di punti interrogativi ne avevo parecchi, ma c’erano dei tempi precisi da rispettare: “Deve durare al massimo tre minuti”. Ma come faccio a farmi bastare 180 secondi?, pensavo.
He wears the finest clothes, the best designers Heaven knows
Ooh, from his head down to his toes
Halston, Gucci, Fiorucci
He looks like a still, that man is dressed to kill
In una delle interviste più belle della mia vita, perché fu una chiacchierata, Fiorucci parlò molto più del previsto e mi fece capire che la giovinezza non è una conseguenza. Non è una tappa, non è scontata, non è questione di pelle: la gioventù è uno stato mentale, è assenza di dispiacere. È tornare a casa per cena dai tuoi genitori, scrivere alla tua amica di sempre, litigare con tuo fratello, chiedere a nonna di cucinare il suo cavallo di battaglia. Se sei giovane per davvero, ogni cosa è al suo posto anche se c’è troppa confusione per rendersene conto. Hai pianto, certamente, ma sono tutte stronzate di fronte ai veri dispiaceri della vita. E Fiorucci lo sapeva molto bene. Così, da quella primavera del 2010, non c’è stato giorno in cui dimenticassi di domandarmi quanto sono ancora giovane. Perché avere vent’anni non basta: è ancora tutto al suo posto? Si chiama geografia emotiva, qui l’IA non ha alcun accesso, non sa cosa significhi perdere qualcuno.
In questi giorni il New York Times ha pubblicato una inchiesta sulla città di New York. La pandemia non gli ha cambiato la faccia, ma qualcosa è successo: si è svuotata. Ci sono tanti uffici vuoti, quasi quanti 27 Empire State Building. Ovvero, 7 milioni di metri quadrati. Una delle città più belle, più crudeli e più libertine tra tutte, tra il 2020 e il 2021 ha perso più di 300mila abitanti. Nessun’altra città americana ha vissuto un calo così forte.
Sono persone che hanno lasciato case da cinquemila dollari al mese (più o meno l’affitto in media a Manhattan) e tutta una serie di abitudini e necessità diventate costose. Meglio altrove? Meglio altrove e in smart working, hanno risposto migliaia di persone. E così, domando, le cose sono tornate al loro posto? Certo, dal lutto non si può fuggire, ma si può trovare la direzione giusta. Come si dice: il proprio posto nel mondo, no? Sarà quella la traiettoria, quindi? Tornare indietro e vedere la città, da lontano, che si trasforma, che inventa “zone miste”, cioè non più divise per categorie, ma in quartieri dove trovare lavoro, ma anche divertimento. Forse un bar dove bere un vino decente… e collegarsi con la propria fidanzata virtuale. Sai cos’è la fidanzata virtuale? Te lo racconto.
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