In mezzo al rumore e alla fretta - Fil Rouge n. 30
Il continente perduto. Che non era un vero continente
Se tu parli con un geologo, è facile sentirsi raccontare la storia di un continente perduto chiamato “Argoland”. 155 milioni di anni fa, si stacca dall’Australia Occidentale, dando il via a un mistero. In questi giorni, però, è stato pubblicato uno studio su Gondwana Research. Sotto le isole del sud-est asiatico, è stato trovato qualcosa.
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I pezzi di Argoland si trovano tra Indonesia e Myanmar, ma sono piccoli frammenti continentali. Dall’Università di Utrecht hanno iniziato a esaminare la geologia del sud-est asiatico, scoprendo che Argoland non è mai stato un continente unico. Ha iniziato a frammentarsi circa 300 milioni di anni fa, formando quello che i ricercatori hanno chiamato un “Argopelago”. Il continente perduto non era un vero continente, ma una serie di “micro-continenti” separati dal fondale oceanico. Qualcuno si è sbagliato. Del resto, la scienza è questo, vero? Sbagliare, approfondire, superare le aspettative, mettersi in discussione.
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Quando ho letto di Argoland, tra notizie di guerra, intelligenza artificiale e radio-scuola in zone occupate da jihadisti, ho ripensato alla mia prof di Storia del liceo. L’ultimo giorno di scuola, mi regala una poesia stampata su pergamena. Dice così:
Va’ serenamente in mezzo al rumore e alla fretta
e ricorda quanta pace ci può essere nel silenzio.
Finché è possibile senza doverti arrendere conserva
i buoni rapporti con tutti.
Dì la tua verità con calma e chiarezza, e ascolta gli altri,
anche il noioso e l’ignorante, anch’essi hanno una loro storia da raccontare.
Evita le persone prepotenti e aggressive, esse sono un tormento per lo spirito.
Se ti paragoni agli altri, puoi diventare vanitoso e aspro,
perché sempre ci saranno persone superiori e inferiori a te.
Rallegrati dei tuoi risultati come dei tuoi progetti.
Mantieniti interessato alla tua professione, benché umile è un vero tesoro rispetto alle vicende mutevoli del tempo.
Sii prudente nei tuoi affari, poichè il mondo è pieno di inganno.
Ma questo non ti impedisca di vedere quanto c’è di buono;
molte persone lottano per alti ideali, e dappertutto la vita è piena di eroismo.
Sii te stesso. Specialmente non fingere di amare.
E non essere cinico riguardo all’amore,
perché a dispetto di ogni aridità e disillusione esso è perenne come l’erba.
Accetta di buon grado l’insegnamento degli anni,
abbandonando riconoscente le cose della giovinezza.
Coltiva la forza d’animo per difenderti dall’improvvisa sfortuna.
Ma non angosciarti con fantasie.
Molte paure nascono dalla stanchezza e dalla solitudine.
Al di là di ogni salutare disciplina, sii delicato con te stesso.
Tu sei un figlio dell’universo, non meno degli alberi e delle stelle;
tu hai un preciso diritto a essere qui.
E che ti sia chiaro o no, senza dubbio l’universo va schiudendosi come dovrebbe.
Perciò sta in pace con Dio, comunque tu Lo concepisca,
e qualunque siano i tuoi travagli e le tue aspirazioni,
nella rumorosa confusione della vita conserva la tua pace con la tua anima.
Nonostante tutta la sua falsità, il duro lavoro e i sogni infranti,
questo è ancora un mondo meraviglioso. Sii prudente.
Fa di tutto per essere felice.
Mi sa che domani le telefono. Perché aveva ragione.